Ragazzi di due parrocchie di Reggio Emilia ospiti dell’Istituto

Una ventina di ragazzi di età compresa tra i quindici e i diciotto anni provenienti dalle parrochhie di Sant’Antonio e San Luigi di Reggio Emilia sono stati ospitati per cinque giorni nel mese di luglio nel nostro Istituto ormai svuotato dalle ragazze che hanno finito gli esami della sessione estiva.
Perché proprio Torino? per scoprire l’importanza delle virtù che la gioia apporta alla vita del cristiano, camminando tra le strade della nostra città accompagnati dai loro catechisti e da due sacerdoti.
Cosi descrivono i ragazzi il loro soggiorno torinese “Per capire a fondo quale sia la gioia di cui ci dobbiamo rivestire abbiamo avuto bisogno di guide “speciali”, che portano i nomi di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, San Giovanni Bosco e Piergiorgio Frassati; i grandi santi della gioia provenienti proprio dal capoluogo piemontese. Le nostre lunghe camminate alla ricerca dei luoghi che hanno segnato l’importanza delle vite di queste grandi figure di fede, sono diventate metafora della ricerca di qualcosa di più grande. La visita alla Piccola Casa della Divina Provvidenza fondata dal Cottolengo, le preghiere recitate all’interno del santuario di Maria Ausiliatrice presso l’oratorio Don Bosco, la sorpresa di trovarsi all’interno del vecchio arsenale torinese (Sermig) e scoprire che al suo interno si lavora unicamente per la pace, sono state solo alcune delle occasioni durante le quali abbiamo potuto vedere con le nostre mani e toccare con i nostri occhi quale sia la grande gioia cristiana di cui spesso dubitiamo l’esistenza.
È così che ci siamo accorti che, alla fine, non siamo noi andati alla ricerca della gioia, ma la gioia è venuta da noi, divenendo l’indiscussa protagonista di questi cinque giorni. È stata con noi quando abbiamo pregato insieme davanti alle reliquie di San Giovanni Bosco, quando siamo andati tutti insieme a mangiare un gelato, quando abbiamo ascoltato le testimonianze di coloro che hanno fatto dell’amore il loro pane quotidiano, quando abbiamo visitato il Museo del Cinema o ancora quando siamo andati in piscina a rinfrescarci dal grande caldo.”